
DIVERSO oggi vuole essere un po' più serio, perché quando c'è da divulgare una notizia importante ogni leggerezza deve essere messa da parte.
La notizia del giorno forse a qualcuno sembrerà, scontata e noiosa ma, sinceramente mi auguro che molte persone la leggano.
Non ho alcuna intenzione di contribuire a formare una sorta di coscienza collettiva, sento solo il dovere di postare questa notizia per mero diritto di informazione, poi, ognuno è sempre libero di pensarla come meglio crede.
Ad ogni modo, effettivamente sono un po' prolisso il fatto è questo:
una cittadina francese dichiaratamente omosessuale ha provato, ma a questo punto direi invano di ottenere un bambino in adozione.
Ovviamente, ogni volta , la sua richiesta è stata rigettata dalle preposte istituzioni francesi che hanno addotto come principale motivazione del reiterato diniego l'orientamento sessuale dell'istante.
Con caparbietà e convinzione la Signora francese si è rivolta alla Corte europea dei diritti dell’uomo.
La Corte si è pronunciata positivamente ritenendo fondato il ricorso della cittadina francese laddove viene denunciata, la violazione degli art. 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione.
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